Venti di guerra soffiano

Pubblicato da Diego Antonio Nesci il

Venti di guerra soffiano e ci rattristano fortemente. Ma perché sono mai cessati? È dura da membro di questa umanità constatare che la storia della nostra civiltà umana (almeno di questa che conosciamo, diciamo gli ultimi 10.000 anni) è caratterizzata dalla guerra, dagli eccidi, dai massacri di ogni tipo.
 
E guardate che non si spiega sempre tutto con il solo fattore economico cioè la sola voglia di accaparrarsi territori e ricchezze; c’è qualcosa alla base che ha a che fare con il mistero del funzionamento e della formazione del nostro “Io”.
Ma non si può affrontare di certo qui in un post.
Siamo ancora alle prime armi nel gestirlo, il nostro “Io”.
“Alle prime armi” vedete? Il nostro linguaggio è bellico.
La nostra civiltà è basata sull’Iliade: vi ho detto tutto.
#ParoleGuerriere infatti.
Di converso, per paradosso, bisogna osservare che senza guerra, che è chiaramente un abito terribile, la mia generazione sembra molle; è sostanzialmente depressa o drogata o scema.
 
Infatti eliminare completamente il conflitto, in questa dimensione almeno, è davvero un grande inganno, una follia. Bisogna continuare a lottare contro le ingiustizie.
Il problema è che continuamente tutto si ritorce nel suo contrario.
Lo so è un casino, la realtà è sempre ambigua.
 
Comunque se ci pensate tutta la nostra Storia è il tentativo disperato di portare il conflitto su altri piani che non siano quello fisico della violenza. Dalle guerre tra fazioni alle elezioni, dove invece delle pallottole si sparano le preferenze alle urne. Dalle vendette personale ai tribunali.
 
L’unica cosa che non si deve fare, perché controproducente, è mettere tutto sotto il tappeto senza averlo processato.
È un lungo lunghissimo cammino.
“Pensate di vivere? Rimasticate la vita dei morti”.
Ma un altra umanità è possibile, ne sono certo.
Bisogna lavorarci. Adesso.
Niente senza il lavoro.

Diego Antonio Nesci

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