CASO DICIOTTI, I POTERI DELLO STATO E DINTORNI

Pubblicato da Diego Antonio Nesci il

La Giustizia è un principio. Non è un dogma statico ma qualcosa di vivo a cui si tende, verso cui l’umanità cammina. L’essenza del concetto di “principio” è proprio questa. Vogliamo affermare che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è realtà in Europa o nel Mondo? La cronaca giornaliera non lascia scampo alle nostre propensioni ideologiche. Lasciamo quindi perdere le semplificazioni e le generalizzazioni. La Magistratura non è un monolite come non lo è la Politica: sono Poteri dello Stato incarnati da esseri umani che portano avanti delle idee sulle proprie gambe.

La Politica non è tutta un comitato d’affari come la Magistratura non è la Giustizia Divina scesa in Terra.

Invece, c’è un discorso molto serio da fare sui contrappesi necessari fra i poteri dello Stato: Esecutivo-Legislativo-Giudiziario.

L’indipendenza dei tre poteri fondamentali dello Stato e le Costituzioni Repubblicane sono stati delle tappe fondamentali che l’umanità ha compiuto, camminando verso il principio di Giustizia. In questo senso l’art. 68 e 96 della nostra Costituzione ci deve far riflettere e molto.

Infatti, per logica l’abuso di qualsivoglia strumento non può portarci ad una sua frettolosa abolizione.

Sarebbe come privare il Codice Penale del principio della funzione rieducativa della pena solo perché statisticamente i dati ci dicono che chi fa il carcere ri-delinque quasi sempre. Non funziona così!

Il caso di cui tutti parlano “nave Diciotti-autorizzazione a procedere dopo che c’era già stata un’archiviazione di una Procura”, non lo tratterei ideologicamente. Il caso di specie è INEDITO (pare ci sia un solo precedente) e va trattato come tale. Ci sono questioni tecnico giuridiche rilevanti da discutere.

Vorrei mestamente ricordare, in tutti i casi, che “per principio” si sono fatte le peggiori atrocità nella Storia: dalle guerre di religione alle rivoluzioni sanguinarie. La storia è avanzata cosi.

Cosa ben più rilevante – per le forze politiche – è prendere in considerazione il fatto che “per principio” si sono compiuti anche madornali errori politici che hanno accelerato e/o posto le basi proprio di quegli scenari che si volevano, a tutti i costi, evitare.

“La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni” come suggerisce il genio del linguaggio popolare.

Prima di fare una mossa, quindi, bisogna pensare bene a tutte le conseguenze. La “verità”, la “giustizia” accolte in astratto, tout court, possono essere anche dei grandi paraocchi o delle grandi e forti luci che abbagliano la vista. Per esempio: la Giustizia senza l’equità sociale è un dogma. La sovranità monetaria senza sovranità energetica e alimentare è “na strunzata” e via di seguito. La storia ci ha insegnato che la verità è paradossale. Molto spesso “il problema è la soluzione”. Al destino, d’altronde, non manca di certo il senso dell’umorismo.

Testi consigliati:

La Costituzione della Repubblica Italiana ed i testi preparatori;

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani;

La fine della storia, di Francis Fukuyama.


Diego Antonio Nesci

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